Aams decide la fine del gioco

Ciao,

È di questi giorni il rinnovo delle concessioni del gioco d'azzardo ad un gruppo ristretto di società, le più grandi.

D'altronde chi può permettersi una licenza da 7 milioni di euro?

Dicono che ora il mercato è più sicuro perché solo le società più solide possono di dividersi il mercato.

In realtà il nuovo scenario ha tolto di mezzo tutte quelle piccole realtà, piene di idee ed iniziative, che hanno garantito un briciolo di competitività e concorrenza.

Certo era una condizione indigesta per alcuni grandi gruppi che periodicamente erano costretti ad acquisire realtà emergenti.

Questo nuovo scenario non favorisce di certo i giocatori.

Si parla molto di gioco responsabile, di tutela delle persone, di arginare le dipendenze...sono specchietti per le allodole.

Di fatto in un contesto così poco competitivo le società possono permettersi di ridurre le offerte e lo stato aumenterà a breve il prelievo sull'online.

 Come se non bastasse sono sempre più frequenti i casi in cui le società trattengono le vincite di alcuni giocatori con la scusa di fare verifiche.

È stato creato un ambiente di gioco che ha il solo scopo di svuotare le tasche della gente approfittando delle dipendenze.

E nelle rare volte in cui riesci a vincere non sei sicuro di poter ottenere i tuoi soldi .

Capisco perfettamente cosa intendi. Quando solo le aziende più grandi possono permettersi una licenza, non si tratta di un "mercato più sicuro". È solo un mercato più piccolo, in cui le autorità di regolamentazione decidono sostanzialmente chi può rimanere al tavolo. E come hai detto, questo finisce per escludere tutti quegli operatori più piccoli che hanno effettivamente portato concorrenza, nuove idee e funzionalità più incentrate sul giocatore.

Meno scelte, tasse più alte, offerte ridotte e, per giunta, il crescente numero di ritardi nei prelievi con la scusa degli "assegni"... È difficile non pensare che il sistema funzioni principalmente a favore dei grandi gruppi e dello Stato.

Che fine ha fatto il detto "i giocatori vengono prima di tutto"? Non dovrebbe essere tutto incentrato sui giocatori?!

Considera che le concessioni che lo stato ha appena assegnato sono valide per nove anni.

Quindi non c'è possibilità, nel frattempo, che nuove aziende, anche economicamente forti, possano decidere di investire nel mercato italiano.

Aggiungi che c'è già un gruppo (Lottomatica)che da solo detiene oltre il 30% delle scommesse sportive e delle giocate al casinò per il canale online.

Di fatto, c'è un soggetto che ha una posizione predominante e che ha scoraggiato molti dal partecipare all'acquisizione di una licenza per operare sul mercato italiano del gioco.

Lottomatica è una società che in un passato recente ha dimostrato la sua forza.

Recentemente, per assenza di competitor,  e senza una gara, è riuscita ad ottenere il rinnovo della concessione sulle lotterie istantanee.(Gratta e vinci)

Da giocatore la cosa che più mi preoccupa è che le società che sono rimaste possano pretendere dal settore online margini simili a quelli esistenti sul gioco fisico.

Attualmente le slot machine nelle sale  trattengono tra il 25% e il 30% mentre quelle online tra il 4% e il 10% a seconda del provider.

Nel caso in cui le aziende non pretendessero certo adeguamenti ci penserebbe lo stato a tassare le vincite, come già accade per il lotto e le lotterie.

Ovviamente aziende e stato farebbero questi prelievi nel nome della tutela dei giocatori, per arginare le dipendenze da gioco.

Quando un'azienda inizia a detenere una quota così ampia del mercato, come Lottomatica che hai menzionato, non è solo un po' preoccupante, è piuttosto allarmante. Sembra che ci stiamo dirigendo verso una situazione in cui i giocatori non hanno più scelta.

Per quanto riguarda la retorica del "gioco responsabile", sì, in teoria suona bene. Ma diciamoci la verità, è più facile per le autorità di regolamentazione appiccicare un velo di "protezione" a tutto che risolvere concretamente i problemi di fondo.

Per quanto riguarda le tasse, sono pienamente d'accordo. L'importante è assicurarsi che lo Stato riceva la sua parte. Il governo probabilmente si starà fregando le mani al pensiero di quante entrate genererà, ma a quale costo? Se le tasse continuano ad aumentare e i margini si riducono, il mondo del gioco d'azzardo online potrebbe iniziare a sembrare un fantasma di se stesso.

Viene da chiedersi: cosa succede quando le grandi aziende decidono di averne abbastanza o quando i giocatori non ritengono più che ne valga la pena?