Ciao,
È indubbio che la pandemia abbia determinato un cambiamento anche sulle abitudini di gioco degli italiani.
Questo periodo appena trascorso ha determinato il sorpasso del gioco online su quello nei punti fisici.
Dal punto di vista del giro d'affari c'è stato un momento breve di flessione ma le nuove abitudini e la ripresa delle attività sta segnando nuovi massimi sui ricavi derivanti da questo settore.
Lo stato italiano, che detiene il monopolio sul gioco, è il primo a beneficiare della crescita di questo settore.
Le nuove regole riguardo le concessioni, i nuovi regimi di tassazione, unite a tutte le altre forme di prelievi, rende questo settore veramente interessante per l'Erario.
D'altra parte lo stato, che controlla e gestisce il gioco d'azzardo per scopi puramente venali (altrimenti lo vieterebbe in ogni sua forma) deve mantenere l'immagine del padre severo e del marito premuroso...anche quando c'ha l'amante.
Quindi il ministero della salute e quello dell'economia hanno tirato su un osservatorio sul gioco l'azzardo che dovrebbe aiutare ad arginare tutte le problematiche legate alla dipendenza dal gioco.
Di questi giorni l'affermazione proprio da parte di questo organismo che il 40% dei minori nel nostro paese gioca d: azzardo.
Io chiederei dove e con chi visto che anche le piattaforme estere hanno norme stringenti sulla verifica dell'età dei giocatori.
Se c'è un problema di dipendenza questo interessa soprattutto le persone di una certa età che ormai quando acquistano gratta e vinci in tabaccheria o al bar presentano la lista della spesa.
Tutto questo perché chi gioca nei punti fisici non deve presentare un codice fiscale, c'è il totale anonimato.
La scelta di avere il controllo completo di ogni centesimo che viene giocato online e la totale indifferenza su ciò che succede nei punti fisici di gioco fa veramente pensare male.
Eppure basterebbe una card nominativa dedicata al gioco o anche la presentazione del codice fiscale per avere un miglior controllo della situazione.
Questo non viene fatto per sono i giochi come il lotto, il SuperEnalotto, le lotterie istantanee, le slot fisiche i giochi dove lo stato ha un margine più alto.
Quindi uno stato che vuole arginare il fenomeno delle dipendenze dovrebbe principalmente conoscere chi ha questo vizio.
Lo stato dovrebbe dimostrare che gestisce il gioco per mantenere l'ordine pubblico e garantire la legalità non per fare soldi sui più deboli (o stupidi ..fate voi)
Quindi dovrebbe rinunciare ai margini di guadagno in modo che il giocatore possa avere indietro gran parte del giocato.
Evitare che nei media di stato si pubblicizzino le vincite milionarie ai gratta e vinci.
Fissare un tetto al montepremi del SuperEnalotto e stabilire una redistribuzione su premi minori.
Ristabilire un po' di equità nel gioco del lotto equiparando l'ammontare delle vincite alla probabilità di centrarle.
Se della raccolta di denaro su un emissione di un gratta e vinci se ne distribuisce il 60-70%. Se succede la stessa cosa per le slot fisiche o se delle giocate al SuperEnalotto a montepremi ci va il 50% del giocato....tutto questo significa che abbiamo uno stato che sfrutta le dipendenze da gioco, oltre che l'ignoranza di molti.
Ho letto anche dell'assurdità di ridurre l'orario di locali in cui si può giocare o di stabilire una certa distanza dalle scuole.
A mio modo di vedere tutti provvedimenti poco intelligenti da parte di chi il gioco nemmeno lo conosce.
Spero che almeno questa discussione susciti qualche commento...