Ciao,
Il "gratta è vinci" è sicuramente uno degli sport più praticati, per molte ragioni, dagli italiani di una certa età.
Non richiede abilità particolari, non richiede una buona vista per leggere le regole scritte a caratteri piccoli nel retro del biglietto, e non serve nemmeno una mano troppo ferma.
Nel caso di una vincita importante non c'è nemmeno il problema di rivolgersi ad un consulente fiscale.
Se acquistando il gratta e vinci denominato "il miliardario", si dovesse trovare il biglietto che, ogni 6 milioni di grattate, restituisce il premio di 500.000 euro....dove sarebbe il problema?
Ci penserebbe lo stato stesso a trattenersi i 99.900 euro che si è riservato per gioire insieme a noi.
L'hanno chiamata "tassa della fortuna" ed è il 20% sulle vincite eccedenti i 500 euro.
Scusate il sarcasmo...arrivo al nocciolo della questione.
Lo stato si dice attento al problema della ludopatia imponendo un blocco sulle pubblicità sul gioco d'azzardo ma da anni si fa complice di un grande imbroglio.
Perché continua a permettere che venga utilizzato un nome come "gratta e vinci" per identificare le lotterie istantanee?
Per non parlare di tutte le denominazioni delle singole serie che sono ancora più ingannevoli e assurde oltre che tragicomiche per il periodo che stiamo vivendo.
Una su tutte il "turista per sempre" che, con le guerre, i terremoti e le pandemie, al massimo si potrebbe chiamare "al parco per sempre"...
L'appena citato "il miliardario" ha un premio massimo netto di 400.100 euro...quindi "il quasi mezzo milione".
A pensar male, visto che sul gratta e vinci ci si accaniscono molti pensionati italiani, quel mezzo milione di euro sta a riesumare il vecchio miliardo di lire.
Chissà quali considerazioni potrebbero invece fare questi "silver age" se leggessero accanto al prezzo in euro quello in vecchie lire
Magari si ricorderebbero che con quelle 10000 lire, i 5 euro che ora usano per acquistare un' illusione di un minuto , prima al mercato ci compravano frutta e verdura per una settimana.
Se poi penso che ci sono gratta e vinci da 20 o 25 euro...
Come armonizzare queste scelte con l'invito ad un gioco responsabile?
Per non parlare del martellamento, ormai quotidiano, sulle radio o nei giornalii anche nel web, di notizie di vincite importanti a questo tipo di gioco.
Per tutto questo, per una questione di responsabilità e trasparenza, lo stato italiano è chiamato ad un semplice gesto: cambiare il nome ai "gratta e vinci".